In questi ultimi anni si sono moltiplicati gli studi riguardanti le possibili correlazioni tra malocclusioni dentali, alterazioni del rachide cervicale e alcune forme di cefalee facciali. In effetti il campo dei disordini cranio cervico mandibolari (d.c.c.m.) è salito alla ribalta proprio perché sono in aumento i pazienti che lamentano tale tipo di disturbi.
Fisiologicamente non dovrebbe esserci connessione tra A.T.M. e postura, se però la dentatura è posizionata patologicamente questa connessione avrà luogo.
Questo accade in caso di denti troppo corti o lunghi ( precontatto ), in quanto durante il movimento di chiusura della bocca i muscoli masticatori agiranno in maniera asimmetrica (destra-sinistra) determinando modifiche nella posizione dei condili nelle due articolazioni e poiché all’interno della fossa mandibolare vi sono molti recettori, questo evento può scatenare sintomatologie dolorose per lo più localizzate all’A.T.M. , all’orecchio, al capo.
Inoltre, in caso di modifiche ( in eccesso o difetto ) dello spazio fisiologico a riposo , cioè a muscoli masticatori rilassati, tra i denti , che normalmente è di circa 2 mm., ( cosiddetto “ free way space ” ) i muscoli metteranno in modo dei compensi con ripercussioni sulla postura.
Nel caso di uno spazio libero eccessivo, ad esempio per denti complessivamente “troppo corti”, per mantenere uno spazio libero corretto i muscoli masticatori dovrebbero essere perennemente in tensione e per evitare ciò i muscoli posti al davanti della colonna cervicale prendendo punto fisso sulla terza vertebra toracica spostano l’intero capo in avanti. In questo modo le arcate dentarie si avvicinano scaricando il lavoro dei muscoli masticatori. Il tutto si ripercuote a cascata sull' intero sistema muscolo scheletrico con conseguente modifica della postura.
Nel caso di diminuzione o assenza dello spazio, si verifica l' esatto contrario con attivazione dei muscoli posti dietro la colonna cervicale ma l' effetto è lo stesso. I meccanismi visti possono agire anche al contrario, potrebbe cioè verificarsi il caso in cui uno squilibrio muscolare proveniente da altri distretti corporei determini per i meccanismi di interconnessione muscolare problemi all’ A.T.M.
L’apparato muscolare come sistema complesso può andare incontro a degli accorciamenti primari (insiti nel sistema) o secondari (causati dal malfunzionamento di altre strutture). In entrambi i casi si assisterà nel tempo ad una problematica di tipo posturale.
Per concludere la postura è un problema complesso e multifattoriale, sono cioè tanti gli apparati che possono alterarla (apparato masticatorio, visivo, uditivo, neurologico, muscolo-scheletrico ecc) compreso il vissuto emozionale. E’ compito del posturologo porre diagnosi differenziale collaborando con i vari specialisti per una risoluzione causale oltre che sintomatologica del problema in esame.
Nel caso specifico dell’A.T.M. che, percentualmente, è una delle articolazioni maggiormente implicate negli squilibri posturali, la collaborazione tra dentista-posturologo e fisioterapista-posturologo è necessaria sia nell’esecuzione dei test di diagnostica differenziale sia successivamente nell’impostazione dell’iter terapeutico più appropriato.